Scuola, via al concorsone per 90mila nuovi prof: "Lezioni simulate anche nello scritto"
ROMA - Nei primi due incontri il gruppo di lavoro del ministero dell'Istruzione - doveva chiudere il dossier concorso mercoledì scorso, ma si è preso il terzo tempo per stendere la proposta ultima - ha definito come sarà il prossimo bando per l'assunzione dei nuovi docenti tra la scuola dell'infanzia e le superiori. Saranno novantamila gli insegnanti cui affidare una cattedra nelle prossime tre stagioni e andranno ad aggiungersi agli 87mila (secondo le ultime proiezioni) stabilizzati con le prime quattro fasi della Buona scuola. Sì, il Miur ha deciso di far salire ulteriormente il quorum dei docenti previsti per il concorso: dai sessantamila immaginati con la Buona scuola in Gazzetta ufficiale (15 luglio) si è passati agli 80 mila di inizio settembre e, ora, inizio ottobre, alla previsione di 85-90 mila posti da bandire.
Il prossimo sarà, questo è risaputo, il primo concorso nazionale solo per abilitati: si potrà diventare maestri e prof solo se in possesso di un'abilitazione professionale, possibile per ora con i vecchi percorsi: Tfa, Pas, ex Ssis e poi la laurea in scienze della formazione primaria e il diploma magistrale (riconosciuto nelle scorse settimane dal Consiglio di Stato). Chi, tra queste categorie, ha già speso tempo in classe come supplente, parteciperà al concorso con punteggi in partenza superiori. I novantamila vincitori dovranno essere assunti tra il 2016 e il 2018 tenendo conto del turnover annuale e delle indicazioni delle scuole sulle materie da potenziare. Ogni tornata di stabilizzazioni, ovviamente, dovrà ispirarsi al testo unico: le assunzioni devono essere realizzate per metà da concorso e per metà dalle Graduatorie a esaurimento. Poiché, tuttavia, in molte discipline le cosiddette Gae sono esaurite, è ipotizzabile che in media
ogni estate il 65 per cento degli assunti entrerà attraverso la prova selettiva e il 35 per cento attraverso quel che resta delle graduatorie di prima fascia (che oggi ospitano 60 mila persone). (da repubblica.it)